![Abaco](https://blueday.it/wp-content/uploads/2021/05/crissy-jarvis-gdL-UZfnD3I-unsplash.jpg)
Se sei qui a leggere, vuol dire che hai in mano o davanti un qualcosa che è definibile “informatico”. L’informatica come la intendiamo oggi è cresciuta in maniera rapidissima ed è talmente parte della nostra vita e del nostro lavoro che se dovesse improvvisamente sparire, ci troveremo totalmente bloccati.
Oggi, 17 maggio, è la giornata mondiale dell’informatica. Ci siamo chiesti l’origine del termine e la storia di questa fondamentale scienza?
Il termine italiano “Informatica” deriva da quello francesce “Informatique”, contrazione di “Informat(ion) (automat)ique” ed è stato coniato da Philippe Dreyfus, un fisico e chimico, nel 1962.
L’informatica è la scienza che si occupa del trattamento dell’informazione mediante procedure automatizzate ed ha per oggetto lo studio dei fondamenti teorici dell’informazione, della sua computazione a livello logico e delle tecniche pratiche per la sua implementazione e applicazione in sistemi elettronici automatici detti, quindi, sistemi informatici.
![macchina_anticitera](https://blueday.it/wp-content/uploads/2021/05/image21.png)
L’abaco e la macchina Anticitera
Il primo strumento di calcolo che possiamo trovare nella storia imputato al calcolo è l’abaco. Prima fatto di sassolini che si muovevano in scanalature numerate, poi con palline infilate su bastoncini di legno. Uno strumento un po’ più complesso e degno di menzione è la macchina di Anticitera, un calcolatore meccanico risalente al 150 a.C, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei cinque pianeti allora conosciuti, gli equinozi, i mesi, i giorni della settimana e le date dei giochi olimpici.
Dalle calcolatrici alla prima teoria dell’informatica
Passiamo poi alle prime calcolatrice inventate tra il ‘600 e ‘700 e alle macchine guidate da sistemi binari.
Nell’’800 abbiamo la prima macchina differenziale e poi quella analitica, su cui verrà poi formulato il primo linguaggio di programmazione, alla cui “creatrice” verrà dedicato il nome del linguaggio di programmazione ADA.
![Pascalina](https://blueday.it/wp-content/uploads/2021/05/1200px-Arts_et_Metiers_Pascaline_dsc03869.jpg)
Arriviamo poi al 1930 circa, dove Alan Turing e Kurt Godel che gettano le basi teoriche dell’informatica passata e presente. Mentre gli ingegneri elettronici cominciano a costruire i primi circuiti per risolvere problemi logici e matematici. Queste macchine erano, però, molto ingombranti (occupavano intere stanze) e utilizzavano migliaia di valvole che venivano programmate in linguaggio macchina, da operatori che manualmente, azionando determinati interruttori esterni.
![Apple_mac_128k](https://blueday.it/wp-content/uploads/2021/05/Apple-Macintosh-128K.png)
Il personal computer
Fino a questo punto, i computer erano veramente molto costosi e voluminosi. Venivano, perciò, utilizzati solo da università, enti governativi o grosse compagnie. Siamo ancora lontani dal concetto di “personal computer”. Dobbiamo arrivare al 1975 quando viene prodotto il computer Sphere 1 da Michael Wise e nel 1976 Steve Jobs e Steve Wozniak vendono la scheda madre di Apple I. Da qui partì una sempre più rapida successione di nuovi modelli di computer.
Come tutti sappiamo i computer hanno subito molti cambiamenti nel corso degli anni, prendendo forme e usi diversi. Sono nati i cellulari, gli smartphone, i tablet e molti altri dispositivi che ormai utilizziamo ogni giorno a lavoro e nella nostra vita.